Guido in Islanda

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Cosi elenca in maniera ordinata e dettagliata tutte le fasi del viaggio e i costi organizzativi il nostro Guido:

In agosto ho fatto uno splendido ed indimenticabile viaggio in Islanda.

Totale km percorsi circa 6.000 in 15 giorni, con tappe di trasferimento di diverse centinaia di km al giorno, anche 900.. (le percorrenze in Islanda sono state di 200/400 km medi giornalieri).


Il viaggio e' stato organizzato da Raidinside, esperti in questo genere di cose, ed il gruppo era composto da 10 moto + una della guida (Alex, geologo italiano) e un Land Rover di supporto per il trasporto di parte dei bagagli, con annesso carrello (in caso di panne od emergenze).
Quindi ho potuto evitare tutta la parte organizzativa del viaggio (navi, prenotazioni ecc.ecc..) e concentrarmi sul puro piacere di guida.

Io ho chiaramente sfruttato questa opportunita', avendo l'accortezza di avere comunque nel bauletto un "cambio" (maglia-mutande-canotta-calze-spazzolino-dentifricio...) nelle tappe lunghe di trasferimento (germania, scozia), in quanto il land con carrello non poteva superare i 90 kmh e spesso rimaneva imbottigliato nel traffico; quindi arrivava molto dopo di noi motociclisti.

Il tempo e' stato fortunatamente clemente; non ho neppure estratto il completo antipioggia dal bauletto(!!) e il completo con membrana (Sinisalo Enduro) ha retto perfettamente la poca pioggia presa. Temperature?? Freddine!! Forse fra i 6/8 gradi e i 10/12. Ma quando usciva il sole anche 20. Il cielo e' sempre molto movimentato, ma abbiamo imparato presto a non preoccuparci dei nuvoloni neri che si muovevano in cielo.
Il viaggio e’ indubbiamente un po' caro, anche per chi se lo organizza da se'. Anche un pasto frugale/snack/panino ecc.. al distributore lungo la strada e' piu' caro di una serata in pizzeria italiana.. Costo della benza come da noi circa. Discreta la ricettivita' alberghiera e dei campeggi (personalmente ho smesso da tanti anni di fare campeggio perche' dopo una giornata in sella magari al "freddino", una bella doccia calda, una cena come si deve e un letto normale...).

Il percorso e' stato congegnato per impiegare il minor tempo possibile per arrivare sull'isola, perche' i collegamenti sono serviti da un'unica nave, la Norrona della Smyril line (nuova e valida) che per tutta la stagione compie una continua "danza" fra Danimarca, Norvegia, Scozia, Far-oer, e naturalmente Islanda; quindi fra una partenza e quella successiva, dallo stesso porto, passa normalmente una settimana.
Partendo ad esempio dalla Norvegia bisogna fare sosta 2 giorni alle far-oer..ecc..ecc.. Per farla breve, la partenza dalla Scozia aveva la percorrenza inferiore, non fermando alle isole suddette.

Questa la tabella di marcia:

1a tappa: Italia (Chiusa)-Austria via Brennero-Germania fino a Dusseldorf (900 km circa), domenica 3/8.
2a tappa: Dusseldorf-Amsterdam (oltre 220 km) - imbarco pomeridiano per Newcastle con arrivo la mattina successiva (nave ok).
3a tappa: Newcastle-Thurso (630 km) attraverso la Scozia (percorso molto bello, peccato i "minuti contati"..).
Imbarco notturno e partenza alle 6,20 per Seydisfjordur, con arrivo alle 12 del giorno dopo (giovedi' 7/8).

Una settimana di permanenza in Islanda (percorsa in senso antiorario seguendo la ring 1, con le necessarie deviazioni).

14/8 - giovedi' successivo: imbarco con destinazione Hanstholm-Danimarca, raggiunta il 16/8 (sabato) dopo 48 ore di navigazione...

Una notte in Danimarca e giu' a testa bassa con ore e ore di sella quotidiane, per rientrare lunedi' pomeriggio a casa (Hanstholm-Finale Emilia km 1.800) con UNA notte in Germania (Rothenburg - carinissima).

Forse si potevano rivedere alcune tappe, ma meno di cosi' era impossibile...

Situazioni affrontate:
- Lunghe ore di veloci sgroppate sulle autostrade tedesche con temperature oltre i 30 gradi  

- Code di traffico con motore in ebollizione (sempre in Germania)
- Sterrati compatti da 100/110 kmh (Islanda)
- Sterrati smossi di ghiaia lavica da 50/70 kmh
- Piste di ghiaia grossa (sassi arrotondati)
- Tole ondulee decisamente "dura"
- Un paio di guadi poco profondi (20 cm) con fondo di sassi smossi

I tratti sterrati (per complessivi poco piu' di 100 km) hanno evidenziato i limiti della ruota anteriore da 17 e della limitata angolazione della forcella; inoltre le sospensioni Wilbers, ben piu' rigide delle originali, unite all'abbassamento della moto di 2 cm da me effettuato, e ovviamente alle gomme stradali, hanno determinato una scarsa trazione e aderenza poiche' copiavano malamente le asperita'. Ho dovuto usare il gas con estrema cautela, ma niente di ingestibile...
Sulle pietraie e sulla tole ondulee i forti sconquassi provocavano sonori e sinistri rumori provenienti dalla zona cupolino/strumentazione/cannotto di sterzo, e sbattimenti di cavalletti, oltre a shakerare di continuo il contenuto del bauletto e a provocare la rottura del filamento dell'anabbagliante Motovision, unico danno riscontrato.

Il supporto Givi per il bauletto (maxia 52) ha funzionato egregiamente. Perfetta la sella al gel!! Il motore ha sempre girato come un violino Stradivari…
Le pilot Road 2 sono ancora utilizzabili nonostante l'asfalto abrasivo islandese (ovviamente sono un po' appiattite dai lunghi tratti autostradali ad andatura vivace).

 

L'anello stradale principale (la ring road 1) e' quasi completamente asfaltato e i tratti sterrati sono praticabili da auto e moto normali (nel nostro gruppo c'era un CBF 600 e un RT 1200, entrambi con zavorra, ma ho visto in giro diverse stradali, compresa una Goldwing) con un minimo di cautela. Diverso il discorso della rete di strade interne, piu' difficoltose e spesso attraversate da guadi anche profondi; anche i percorsi che si staccano dalla ring 1 per raggiungere le zone di interesse (cascate, spiagge, scogliere, fiordi, zone vulcaniche ecc..ecc..), sono sempre sterrati. 

Costi: 

Spesa totale calcolata approssimativamente = euro 4.000/4.500, considerando 500 euro di benza (6.000 km), un po' di autostrada italiana e, naturalmente, i costi di agenzia:
 

Faccio un copia-incolla dal programma pubblicato sul sito di Raid Inside:
(fra parentesi i miei commenti)

"La quota (originariamente di 3.190 euro, poi portata a 2.840) comprende:

-Passaggio in traghetto Amsterdam-Newcastle con sistemazione in cabina doppia con servizi privati (pasti esclusi, ma buffet super, con anche diverse crudita' di pesce..!!).
-Passaggi in traghetto Scrabster-Seydisfjordur e Seydisfjordur-Hanstholm con sistemazione in cuccetta (io ho aggiunto euro 140 per la cabina quadrupla - anche qui pasti esclusi e cene a buffet con ogni ben di Dio).
-3 pernottamenti in Germania (1 in Germania, 1 in Scozia, 1 in Danimarca) in hotel con sistemazione in camera doppia con servizi privati inclusa prima colazione (cene extra).
-Veicolo di supporto in Islanda.
-Trasporto bagagli dall’Italia in Islanda e ritorno su mezzo assistenza raid inside (land rover con carrello al traino in caso di necessita').
-7 pernottamenti in Islanda in hotel con sistemazione in camera doppia con servizi privati e trattamento di mezza pensione (7 prime colazioni e 6 cene, perche' la cena a Reykjavik, in ottimo ristorante, era esclusa).
-Accompagnatore esclusivo geologo italiano in Islanda (veramente molto bravo..).
-Assistente in moto dall'Italia (no - c'era solo il land rover..).
-Tutte le escursioni (l'ingresso alla "laguna Blu - magnifica - non era compreso)
-Tutti gli ingressi ai parchi nazionali e alle riserve naturali (erano comunque gratuiti).
-Catalogo "Islanda" comprensivo di cartina.
-Cartina turistica dell'Islanda.
-Cartina turistica di Reykjavik.
-Materiale informativo.
La quota non comprende:
Escursione facoltativa a bordo del mezzo anfibio alla laguna glaciale Jokulsarlon: EUR 30 circa (imperdibile..).
Tutto quanto non incluso alla voce "LA QUOTA COMPRENDE".

L'organizzazione si e' dimostrata piuttosto seria, anche se non e' pensabile accontentare sempre tutti i partecipanti, con esigenze anche sensibilmente diverse, ma screzi e discussioni non ne sono uscite..
E questo me la fara' tenere in considerazione per prossimi viaggi..

 Questo in sintesi il report “tecnico” del viaggio; quello “emozionale” e’ difficile da esprimere, tanta la grandezza e la varieta’ dei paesaggi, le viste mozzafiato e le sensazioni suscitate.

Purtroppo anche le foto fanno quello che possono e non rendono merito della realta’.

Ma provo a pubblicare un po’ di scatti, sperando di fare cosa gradita.

Rimango ovviamente a disposizione per ogni info.

Il dolce ritorno a casa a Finale Emilia ringraziando la sua dolce e fedele amata, dopo tanto girovagare e faticare, ma con nel cuore e negli occhi i fotogrammi di una avventura unica e (magari) ripetibile, visto che non amiamo mettere la parola fine a questa nostra grande passione!!

Bravo Guido e MotoRazzo ringrazia per questa tua testimonianza.

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